Viva viva il copyright
U2, The Clash, PJ Harvey, The Who e tanti altri per estendere la durata dei diritti
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Bono Vox U2
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4mila band britanniche hanno aderito alla campagna per chiedere al Governo inglese di estendere la durata dei diritti intellettuali sui brani musicali da 50 a 95 anni, come già avviene negli USA. U2, Kaiser Chiefs, Maximo Park, The Clash, PJ Harvey, The Who, Paul McCartney; ci sono tutti i nomi più altisonanti dell'establishment rock d'oltremanica. Questa mattina sul Financial Times la coalizione delle rock star ha pubblicato un annuncio a pagamento in cui si chiedeva al governo di allinearsi con gli USA nella protezione delle opere musicali. Come dire: perchè facciamo i fessi?
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PJ Harvey
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La questione è nata quando sono iniziate a trapelare le voci sui risultati del Rapporto Gowers, un'inchiesta sulla necessità di concedere o meno l'estensione. Voci piuttosto autorevoli affermano che il rapporto è critico verso questa possibilità, e la descrive come un ostacolo alla libera circolazione delle idee e della culture oltre che allo sviluppo della creatività. E il governo sarebbe disposto a seguire la strada indicata dalla Commissione, lasciando quindi a 50 anni la tutela dei diritti.
Sorprende non poco vedere in calce all'annuncio firme come quelle di vecchi free-beer-for-punk (Paul Simonon dei Clash o l'ammaliante PJ), e nomi di star che sostengono campagne internazionali per l'estinzione del debito del Terzo Mondo(vedi Sir Bono Vox). Il debito dei paesi poveri del mondo verso le nostre banche è scandaloso, ma non di più e non di meno del debito culturale che i soggetti poveri hanno rispetto ai detentori dei diritti di proprietà intellettuale.
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