"Score": il nuovo live dei Dream Theater
3 dischi per festeggiare i 20 anni di carriera
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Foto scattata da Mike Portnoy al pubblico di Roma l'11 Aprile del 2000
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Ancora un altro live per il quintetto rock-progressivo che ormai da anni ha conquistato la scena internazionale.
Prima di “Score”, i Dream Theater avevano già pubblicato diversi live: “Live at the Marquee”, “Once in a Livetime”, “Live scenes form New York”, e l’ultimo “Live in Budokan” pubblicato nel 2004. Tuttavia, questo sensazionale “Score” si differenzia dagli altri, anzitutto poiché il suo scopo è quello di celebrare il ventennale della carriera dei Dream Theater; in secondo luogo perché composto da ben 3 dischi (per un totale di quasi 3 ore di musica) ed infine perché, prendendo probabilmente spunto dall’acclamatissimo “S&M” dei Metallica, oltre ai cinque strumentisti (per chi non li conosce: John Petrucci – Chitarra; Mike Portnoy – Batteria; Jordan Rudess – Tastiere; John Muyng – Basso; James Labrie – Voce) prende parte al concerto anche un’intera orchestra sinfonica.
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Il live (tenutosi al “Radio City Music Hall” di New York) si apre con l’energica “Root of all evil”, apripista del loro ultimo lavoro “Octavarium”, seguita da “I walk beside you” tratta dallo stesso album. La scaletta del primo disco altro non è che un tributo alla carriera dei Dream Theater e comprende brani tratti da tutti i loro dischi, ma invece di scegliere i pezzi più conosciuti e di facile ascolto, i Nostri preferiscono invece adottare brani musicalmente più complessi e particolari lustrandoli a nuovo, riarrangiandoli e riproponendoli in una chiave nuova ed esaltante.
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la copertina di "Score": il nuovo live dei Dream Theater
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Il secondo disco è dove invece entra in gioco l’orchestra sinfonica, con l’ausilio della quale viene riproposto per intero il secondo disco di “Six degrees of inner turbolence”; la scelta non poteva essere più appropriata poiché la musica sinfonica si sposa alla perfezione con i soli di John Petrucci, con la classe di Jordan Rudess e con gli spettacolari cambi di tempo di Mike Portnoy.
Ascoltato la prima volta, viene da domandare come mai non avessero pensato prima di affiancare l’orchestra per l’esecuzione di quei brani, ed il risultato sono dei veri capolavori come la strappalacrime “Goodnight kiss”, l’acustica “Solitary shell” e la gloriosa “Grand finale”.
Il terzo disco viene invece riservato a due delle suite più note dei Dream Theater, “Metropolis” e “Octavarium”; qui i 5 teatranti fanno sfoggio di tutta la loro tecnica e fantasia dando un nuovo significato alla parola “virtuosismo”, omaggiando ed onorando con la loro interpretazione i padri della musica progressiva, King Crimson e Pink Floyd.
Un disco impedibile, per gli estimatori dei Dream Theater e anche per i semplici appassionati: ecco come deve essere un disco di musica live.
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