Onore ai Clash!!!
La Rock and Roll Hall of Fame celebra la punk band londinese
Mentre gli inglesi del Barbican rendono onore ai Sex Pistols, a Cleveland gli americani del Rock and Roll Hall of Fame aprono una mostra sui pił politically correct The Clash. Non che Mick Jones, Joe Strummer, Topper Headon e Paul Simonon ci fossero andati pił leggeri con testi e invettive dal sapore insurgente. Come dimenticare, ad esempio, il triplo CD dal titolo "Sandinista" (movimento rivoluzionario nicaraguense). E' che, come spiega Jones: "Joe (Johnny Rotten) era sempre politico. Veniva da quel contesto, mentre i Clash non sono mai stati alleati di alcuna forza politica. Dicevamo solo quello che pensavamo, e se ci capitava di pensare altro dalla politica, facevamo comunque il pezzo". Un buon biglietto d'ingresso per gli States.
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Punk e altro.
Il punk si appresta ad essere celebrato nel suo 30esimo anniversario, dunque, da vere e proprie istituzioni della musica, con icone invecchiate ed addolcite dagli anni (e dai milioni di dollari guadagnati, ovviamenrte). Ma un'altra differenza tra Sex Pistols e Clash sta nel fatto che la band di Mick Jones ci teneva meno all'etichetta "punk", ed esplorava pił apertamente altri generi nati in quell'epoca: reggae e rap soprattutto.
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The Clash
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"Revolution Rock: The Story of the Clash".
La mostra alla Hall of Fame, dal titolo "Revolution Rock: The Story of the Clash", chiuderą ad Aprile 2007, a trent'anni esatti dall'uscita del singolo "White Riot".
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